La moneta presso i popoli primitivi (II parte)

Pag. 2/3

In passato, quindi non tutte le civiltà disponevano di una moneta alla base di un mercato; in alcune aree ogni genere di prodotto svolgeva la funzione di moneta, in altre, invece - aree di cultura naturalmente superiore- si riscontrava la presenza di una moneta con funzioni simili all'epoca moderna; ciò sta ad indicare la diversa evoluzione di questo strumento, infatti esistono ancora oggi zone dove il mercato è visto ancora in forma primitiva. Le popolazioni residenti in queste particolari zone non dispongono di una moneta tipo, fattore questo che spesso dipende anche dall'assenza di un mercato con in America meridionale o anche Polinesia, Australia e regione artica; in quest'ultima area in tempi passati, si era instaurato con i paesi europei un commercio basato sullo scambio di prodotti quali pelliccie, considerate come moneta con un valore ben preciso; in altre culture vi era la presenza di monete-conchiglie derivate dalle conchiglie-ornamento, o denti di cinghiali e di cani, o pietre tagliate.

La varietà delle monete era ed è straordinariamente numerosa. Considerando alcune zone, quali ad esempio: parte dell' Africa la moneta deriva dalla civiltà europea; nel territorio desertico dancalo-somalo sono in circolazione palle di tabacco; nella regione
del Nilo, come pure presso numerose altre popolazioni africane perle di vetro, diverse a seconda delle tribù, in altre aree africane sbarre di ferro o rame (sono ferri di qualsiasi forma, ferri di lancia, zappe ecc., che talvolta possono essere ancora usati come tali, ma che hanno, nella maggior parte dei casi, soltanto un valore monetario). La moneta più diffusa dell'Africa, però, risulta essere la conchiglia detta «cauri»
(vedi figura), pescata nelle isole Maldive e successivamente utilizzata anche nell' Asia meridionale fino al Siam e alle Filippine: proprio per questo il cauri risulta essere la moneta che ha avuto la più vasta diffusione.

In tempi passati ( in alcune areea ancora oggi), altre e strane forme di pagamento venivano utilizzate: vari e strani oggetti fungevano da moneta. Fra le popolazioni pastorali dai Balcani alle Indie il capo di bestiame serviva da base monetaria, mentre i mongoli e i loro vicini dell'interno usano ancora le mattonelle di tè compresso; in Cina, invece, si usavano le placche di bronzo (asce, coltelli, campanelle, perfettamente riconoscibili per la forma, ma praticamente inutilizzabili, servivano da denaro contante). Simile alle placche cinesi, era il gong di metallo impiegato in Indocina e Insulindia, in queste zone molte altre furono le monete impiegate: come le bocche di cannone di bronzo di enorme peso, piatti e vassoi di porcellana o anche denti di elefante.
Le monete più curiose erano fabbricate nelle isole meridionali delle Palau, consistenti in masse discoidali di pietra (aragonite), forate al centro, che misurano da due a quattro e più metri di diametro; queste venivano trasportate su zattere alI'isola di Yap (fra le Palau e le Caroline) dove c'era l'ufficio di moneta.
Successivamente fu coniato l'argento, la cui lega gradatamente subì un'alterazione con aggiunta di stagno e piombo; tale fattore intaccò l'economia dei citati paesi sino a giungere alla nota crisi finanziaria del III secolo dell'impero.

Storia

>

La moneta presso i popoli primitivi

>

La moneta nel Medio...