La moneta presso i popoli primitivi (I parte)

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Potrà risultare molto interessante cononscere quali sono state le tappe che hanno portato all'evoluzione della moneta, le sue origini e linee di sviluppo come intermediaria degli scambi. La moneta nasce, infatti, principalmente come strumento e misura degli scambi econimici, rendendo necessaria l'esistenza di un mercato, anche se è possibile presumere la presenza di un'economia senza mercato, cioè un'economia di libera e costante comporarazione tra i prodotti. Nelle società antiche non sempre l'associazione moneta-metallo è stata valida; in alcune società, infatti, la presenza dei «metalli» non implicava quella di una moneta. Ad esempio, la società degli Inca pur disponendo di enormi masse di «metallo», non disponeva né di una moneta né di un mercato, la società dei conquistatori spagnoli al contrario attribuiva all'oro monetabile il simbolo della ricchezza.

Inzialmente i metalli impiegati per realizzare le monete erano argento e rame, nonostante fossero metalli meno facili da ottenere e lavorare venivano considerati più dell'oro, utilizzato invece come elemento con caratteristiche ornamentali di bellezza e lucentezza, era ritenuto (allora) meno prezioso degli altri due sopra citati. Ad esempio, in

Mesopotamia, al pari dell'oro e dell'argento veniva considerato l'orzo come elemento base del valore; esistevano pesi e misure standardizzate e legali tali da costituire una base per il confronto dei valori, cioè veniva associato ad una certa quantità di orzo un dato peso in metallo; basti pensare che in caso di cattivo raccolto si determinava una diminuzione della quantità d'orzo corrispondente a un dato peso in metallo: ciò comportava che il prezzo dell'orzo espresso nel metallo di riferimento subisse un conseguente aumento.

In effetti, non possiamo certo affermare che nell'epoca preistorica vi fosse una vera e propria circolazione di moneta: molti beni fungevano da moneta.Diversa era la situazione all'epoca dell'impero babilonese di Hammurabi (1792-1750 a.C.); i metalli si differenziavano per pagamenti interni ed esterni: per i primi veniva probabilmente utillizzato l'argento, mentre per i pagamenti risultanti dai rapporti «internazionali» era impiegato l'oro.

Una prima moneta simile a quella moderna, si intravede verso il xv secolo a.C. a Troia e a Creta dove si sono rinvenuti dischi di metallo con stampigliatura figurativa.
Il periodo in cui si delineano le caratteristiche fondamentali della moneta moderna è quello compreso tra la fine del VII e I'inizio del VI secolo a.C; infatti, in questo periodo si rinvengono nelle città greche dell'Asia Minore e successivamente in Grecia monete coniate con un'effigie tale da essere rappresentativa e conferitrice della garanzia di un dato valore senza la necessità di doverne stimare il titolo, vale a dire senza il bisogno di dover valutare il peso di metallo fino rispetto alla lega.
Come si è potuto apprendere la nascita di una vera e propria moneta non avvene in contemporanea alla nascita degli scambi e più in generale del commercio, ma più tardi, da ciò si può affermare che proprio lo sviluppo del commercio ha determinato la necessità di uno strumento di scambio: la moneta.

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