San Corrado: patrono di Noto. (II parte)

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Anticamente si usava, come atto di penitenza o al fine di sciogliere un voto leccare i gradini dello scalone della cattedrale, all'entrata del santo in chiesa.
Anche ad Avola, si festeggia il santo suo patrono, una settimana dopo di Noto, con una processione denominata "San Currau arriggira" (san Corrado ritorna); mentre alla vigilia della festa si rievoca con una corsa, una scorreria dei turchi dalla quale il santo avrebbe salvato il paese. Fino a non molto tempo fa, la mattina del 19 febbraio veniva allestito un piccolo palco all'interno della chiesa, dove si radunavano i cosiddetti poeti, che erano contadini e gente semplice e recitavano dei versi in rima per invocare la protezione del santo.
Durante la processione il simulacro del santo fa il giro di alcune chiese del paese e quando giunge davanti alla chiesa di Sant' Antonio, secondo la tradizione popolare, esso sembra diventare così pesante che nonostante gli sforzi dei portatori, non si riesce a sollevare da terra; questa viene comunemente detta
" l'arriggirata di san Currau" ed è una scena che dovrebbe rievocare gli antichi contrasti tra notigiani ed avolesi per il possesso delle reliquie del santo, o in particolare un fatto prodigioso avvenuto quando la bara del santo, essendo diventata pesante non riusciva ad entrare nella chiesa del Crocefisso e con sorpresa di tutti divenne improvvisamente leggera quando si decise di portarla alla chiesa Matrice.

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