Corrado Confalonieri, si narra fosse un uomo molto ricco che rinunciò ai suoi possedimenti, dedicandosi ad una vita di penitenza e preghiera, dopo essersi accollato la colpa e avere pagato i danni di un incendio divampato nel bosco dove si trovava per una partita di caccia. Giunto in Sicilia per predicare la fede di Cristo, scelse di vivere da eremita e dopo essere stato cacciato dagli abitanti di Acre, dove si era inizialmente diretto, si stabilì vicino Noto Antica.
Il culto per san Corrado si diffuse in Sicilia fin dal 1515, quando papa Leone X permise che le reliquie del santo fossero custodite in un' urna d'argento per essere venerate dai fedeli. La prima processione ebbe luogo nel 1525, mentre venne eletto protettore e patrono di Noto solo nel 1643, dove da allora viene festeggiato due volte, con quattro processioni: il 19 febbraio (data della sua morte) e l'ultima domenica di agosto. L 'urna del patrono viene portata in processione in tutto il paese, fin dentro ai vicoli dei quartieri popolari dai componenti della Confraternita dei portatori di San Corrado, che indossano un camice bianco e hanno in testa un fazzoletto. Seguono il clero e la banda musicale; in testa sfilano i bambini che indossano il saio del santo, seguiti dalle donne a piedi nudi che recano in mano una torcia accesa, dalle varie Confraternite con indosso ognuna il proprio costume; mentre ai lati dell'urna d'argento sfilano i portatori dei cilii, grossi ceri montati su un fusto di legno, sul quale sono dipinte a mano scene della vita del santo ed infine segue la folla che innalza un cero acceso.Dopo la sosta alla chiesa del Santissimo Crocefisso, il corteo raggiunge la cattedrale dove si attende per assistere alla "trasuta ri San Curradu", cioè all'ingresso dell'urna del santo che viene accolta con applausi dai fedeli, mentre i portatori dei "cilii" eseguono una corsa, come fosse una danza in suo onore, e i portatori del simulacro del santo patrono salgono di corsa le tre rampe di scale della cattedrale per far rientrare le reliquie del santo in chiesa.