La Sicilia e la mafia (parte 3)

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E l'organizzazione mafiosa era ancora in piedi nel 1943, e favorì l'invasione angloamericana in Sicilia. La figura di spicco di questo periodo mafioso fu il palermitano Vito Cascio Ferro (1862-1943), che nel 1901 fu mandato in USA per organizzarvi la «Mano Nera», e nel 1909 uccise a Palermo il poliziotto italoamericano Joe Petrosino, inviato in Sicilia per scopire i legami tra la mafia siciliana e quella statunitense.
Il secondo periodo della mafia (1946-1977) fu dominato dalla figura del boss siculoamericano Lucky Luciano: in realtà, Salvatore Lucania, nato a Lercara Friddi (Pa) nel 1897, emigrato bambino a New York, dove divenne il capo di «Cosa Nostra»; condannato a 30 anni nel 1936, fu graziato nel 1946 (ed estradato in Italia) per l'aiuto dato agli USA nell' eliminazione delle spie tedesche operanti durante la guerra nel porto di New York, e nello sbarco degli agenti segreti americani in Sicilia ne11943, cui furono dati, come segno di riconoscimento per la mafia, i famosi fazzoletti gialli stampigliati con la nera sigla «L» di Luciano. In Italia, dove egli morì nel 1962 a Napoli, rivoluzionò i sistemi della mafia, trasformandola da rurale in «cittadina», con le speculazioni edilizie, le tangenti sulle opere pubbliche, e l'inizio dello spaccio della droga. Il terzo periodo, quello della mafia internazionale, dal 1977 in poi, è caratterizzato dall'intensificazione del traffico della droga, e da una serie di «cadaveri eccellenti»: nel 1980 Piersanti Mattarella, presidente della Regione Siciliana; nel 1982 il gen. C. A. Dalla Chiesa, prefetto di Palermo, e l' on. Pio La Torre; i magistrati Giacomo Ciaccio Montalto e Rocco Chinnici nel 1983, e Giovanni Falcone e Paolo Borsellino nel 1992. Ma ormai, recidendo i legami protettivi del mondo politico, si è sulla buona strada per sconfiggere la mafia, grazie anche alla collaborazione dei «pentiti», per cui nel 1993 si è arrivati a risultati clamorosi, come la cattura del «boss dei boss», Totò Riina, a Palermo, dopo 23 anni di latitanza; e del «boss» Nitto Santapaola a Catania, capo riconosciuto della mafia della Sicilia orientale.

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